THE TAMBLES
Don’t You Want To Know?
(Bickerton)
Per fortuna di gruppi così ne nascono sempre e ovunque. Gente che dà il one-two prima di iniziare, fa suonare le chitarre che più r’n’r non si può fregandosene dell’originalità e chiude con cori in falsetto, mentre il batterista porta il tempo sul campanaccio: sto parlando del singolo Steady Love e potrei chiuderla qui. Ma farei un torto ai quattro olandesi che nell’album d’esordio c’infilano di tutto e di più, compresi i fiati a dare un bel sapore r&b all’intera faccenda.
I ragazzi di Gouda, la cittadina nota per l’omonimo formaggio di latte vaccino intero con l’aggiunta di caglio di vitello, portano il garage dei Sixties dentro il power pop, passando attraverso il pub rock più facile e la new wave meno umbratile.
Sulle pagine di Rumore il mio collega, amico e “mentore” Luca Frazzi ha tirato in ballo Elvis Costello, Joe Jackson e Graham Parker per la loro vena black. Poi però li ha stroncati rifilando una sonora insufficienza per l’ingiustificato (e forzato) entusiasmo che perdura per tutto l’album. Penso anch’io che il troppo stroppia e che c’è poco da stare allegri. Ma, in fondo, mi sembra un peccato veniale e a Don’t You Want To Know? un 7 glielo do con piacere.