Sabato 23 gennaio chiudiamo in casa questo week-end di nuove presentazioni di Andare in cascetta. Ospiti degli amici Rachele e Franco della libreria Empatia, che ci hanno “svezzato” presentandoci alla prima uscita cascettara di qualche mese fa.
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DISEGNI (PER LA COPERTINA) di Fabrizio Sannicandro
CONTRIBUTO N. 14
L’ultimo autore è Fabrizio Sannicandro che ha letteralmente avvolto Andare in cascetta con i suoi disegni, vestendo il libro come meglio non si sarebbe potuto.

Fabrizio Sannicandro è nato a Teramo nel 1965. Liceo artistico a Teramo e Accademia in pittura a Bologna, poi. Illustratore, designer e, quando possibile, pittore. Si forma nella Bologna degli anni ’80 a contatto con il gruppo Valvoline, fissandosi sul fatto che il fumetto è arte e viceversa. All’inizio si occupa di illustrazione e pubblica su Frigidaire, il Manifesto, Gambero rosso, in seguito si occupa di grafica e design per aziende di vari settori. Attualmente vive vicino Teramo, dentro lo studio FLAB.
1989 di Gianni Solla
RACCONTO N. 13
“Veronica detesta la musica che suo marito le lascia in quelle cassette, ma non glielo ha mai detto. Non è la sola cosa che detesta di lui. Il suo odore quando si stende sopra di lei per fare l’amore, il disordine dei suoi vestiti, lo schifo che lascia nel lavandino dopo la barba. Quel corpo non gli appartiene più. Anche di questo non ricorda il momento preciso in cui è cominciato. Nel tempo si sono trasformati e adesso il loro appartamento sembra abitato da due estranei…”
1989 di Gianni Solla, pp. 71-73 (Andare in cascetta, A Morte Libri, 2015)
Gianni Solla vive a Napoli. Ha pubblicato i romanzi Airbag (Ad Est dell’Equatore, 2009), Tropico di San Giovanni a Teduccio (Senzapatria, 2011) e Il fiuto dello Squalo (Marsilio, 2012).
A PLEGINE SUPREME di Andrea Valentini
RACCONTO N. 12
“Lester non arrivava, la fricchettona iniziava ad addormentarsi sul divano e la voglia di scopare le era passata. Mi infilai i due 45 giri sotto al chiodo e le dissi che dovevo andare. Era cotta come un gambero. Fece ciao-ciao con la manina e indicò la porta.
Mentre stavo uscendo mi corse dietro barcollando. Cazzo… si era accorta dei dischi? Abbozzai, infilai una mano nella tasca dei jeans. Dentro c’era una cassetta scheggiata con scritto “The Gun Club” a pennarello nero, direttamente sulla plastica. Gliela allungai dicendo: «Tieni questa. Ti cambia la vita, sai?»…”
A Plegine Supreme di Andrea Valentini, pp. 65-69 (Andare in cascetta, A Morte Libri, 2015)
Andrea Valentini è nato ad Alessandria nel 1970, è appassionato di musica rock e soprattutto derivati (metal, punk, hardcore, garage), colleziona dischi e scrive da molti anni. Ha indossato diverse maschere: sceneggiatore di cinema e tv, caporedattore di mensile patinato, coordinatore di un grande portale. Ma ora è momentaneamente fuori dal tunnel del divertimento. Vive in campagna, dove fa diversi mestieri con nomi in inglese, ma fondamentalmente scrive di tutto un po’, anche libri musicali. Ogni tanto cerca di capire cosa farà da grande, prima che sia troppo tardi. Si distrae troppo spesso con tatuaggi, chitarre elettriche e vinili.
PUGNO CHIUSO, E CASSETTA ROSSA di Maurizio Di Fazio
RACCONTO N. 11
“Mio padre era un bancario, mia madre una casalinga e mio fratello uno skater quindicenne ai primi tatuaggi: oggi è un caddista e un mc hip-hop demenziale di 39 anni, e nelle sue liriche misogine, omofobe e sbirrofobe, postribolari e casualmente immemori delle grandi famiglie ideologiche del Novecento, mescola Salvini e Jo Donatello, i Le Pen e Jocelyn, il gangsta-rap e le impellenze fisiologiche. C’era ancora mio nonno, che mi regalò il mio primo motorino: uno sfolgorante Sì Piaggio grigio antracite capace di sfiorare anche i sessanta km all’ora se lanciato come se non ci fosse un domani in discesa…”
Pugno chiuso, e cassetta rossa di Maurizio Di Fazio, pp. 59-63 (Andare in cascetta, A Morte Libri, 2015)
Maurizio Di Fazio è nato negli anni Settanta a Pescara. Attempato ma sempre vanesio, non vuole specificare meglio. Attualmente si occupa di spettacoli, cultura e attualità per Il Fatto Quotidiano.it, e a volte anche per L’Espresso e il Venerdì di Repubblica. Pare sia anche autore di programmi televisivi Rai. Ha vinto qualche premio letterario e pubblicato il libro di narrativa frammentaria Te lo giuro sui Radiohead. Un suo racconto, Bolsefobia: fobia dei bolscevichi, è presente nell’antologia Fobie.