Le avventure di zio Savoldi

Gianluca Morozzi (in collaborazione con Paolo Alberti)
Fernandel, pp. 224, 14,00

 

Le avventure di zio Savoldi di G.MorozziDopo due romanzi per Guanda, Gianluca Morozzi torna a pubblicare per la ravennate Fernandel. E quando lo scrittore osannato persino nel salottone della De Filippi gioca in casa, sul risultato ci si possono mettere non una, ma tutte e due le mani sul fuoco: 1 fisso. È risaputa la sua passione per il glorioso Bologna Football Club, ma da qui a scriverci un libro pareva un’enormità. Non per chi ha seguito, da Despero in poi, la parabola dell’autore nato all’ombra delle 2 torri. Morozzi ha una sana bulimia nello scrivere, un approccio così disincantato e felice, che potrebbe costruire un romanzo anche sui manualetti dei cellulari. Gli riesce però senz’altro meglio mettere in campo la sua oliata galleria di personaggi: l’Orrido, Lobo, la Betty, Lajos, ovvero un mostro metallaro di 120 chili, il sosia depresso e porta sfiga di Kurt Cobain, la lasciva studelinquentessa punk e l’alter ego dello scrittore che prende il nome dal fantasista ungherese Detari. Nelle vene di Morozzi/Lajos scorre soltanto sangue rossoblu, sui gradoni dell’Andrea Costa, nel campetto di Leffe, sullo sgabello del pub di Ciccio, nel bel mezzo della firma del primo contratto editoriale o stravaccati su un divano mentre imperversa la gara di rutto libero. Attenzione però che in questi 21 racconti non c’è soltanto l’ossessione per Marocchino, Detari e il Jardinero Cruz, altrimenti lo avrebbe potuto scrivere pure Maurizio Mosca. Per esempio c’è la memoria di Novecento(nove) che commuove con quel suo sapore antico di fatica e pedalate, di pane, amore e fantasia e di una fede che viene tramandata da generazioni. Morozzi pare un Nick Hornby annegato nel brodo dei tortellini e ciucco di pessimo lambrusco, col vizietto del puttan tour sui viali di Bologna al volante di una Panda sconquassata: non lo dico tanto per dire. A breve licenzierà un libro sulla musica emiliana un po’ sul genere di Alta Fedeltà.

Gianluca Morozzi è uno scrittore a dir poco prolifico. Dopo la pubblicazione di questa recensione su Rumore # 171 di aprile 2006, sono usciti ben 2 libri a suo nome: il già citato L’Emilia o la dura legge della musica su Guanda e il romanzo a fumetti con Squaz, Pandemonio ancora su Fernandel, casa editrice ravennate che a marzo darà alle stampe il nuovo romanzo morozziano intitolato L’abisso.