la logica dello stendipanni # 9

Burning Bush 7″me lo ha detto per telefono mentre ero ancora in ufficio… “tesoro tu esci tardi dal lavoro, sarai stanco, ordiniamo dal Cinese e poi ci affittiamo un film: Ok?”… musica per le mie orecchie… sul serio… più passa il tempo più penso che risposerei questa donna domani mattina… Fin qui tutto bene… roba spessa da famigliola felice del Mulino Bianco!… rientriamo a casa con stucchevoli sorrisi stampati in faccia… io stringo il bustone cinese su una mano e il dvd sull’altra… lei apparecchia e piazza sul tavolo una boccia di Valpolicella… i guai iniziano quasi subito… le due cinesine che sanno dire solo “glazie signole” e lo ripetono in loop, hanno sbagliato ordinazione… al posto di una doppia porzione di verdure saltate alla piastra ci hanno rifilato una vaschetta family di riso cantonese… mi becco seduta stante un cazziatone poiché la mia signora pretendeva che controllassi il contenuto del bustone… ripenso alla cinesina più piccola… “glazie signole”… sì, sì, sì glazie al cazzo!… tra me e consorte scende un silenzio carico di tensione… la mia signora ruba tutte le verdurine del mio pollo piccante senza che io possa permettermi di proferire parola… durante le manovre, plof… m’inzacchero la felpa nuova di pacca che, malauguratamente, ho deciso di indossare proprio durante questo venerdì sera casalingo… bestemmio in playback… al nervosismo si aggiunge rancore… finisce che ci vediamo il film in silenzio… anche perché Human Trafficking fa abbastanza cacare… un’occhio a Mira Sorvino sullo schermo e l’altro a mia moglie sul divano non riescono a distrarmi dall’alveare di unto annidatosi sulla mia felpa nuova… questo fino alla fine del film… prima di andare a nanna, scazzato, carico la lavatrice… poi perdo i sensi a letto… l’indomani mattina, mentre faccio cantare il canarino, vengo ipnotizzato dalla lucetta intermittente della Bosch… è un richiamo troppo forte… io sono praticamente un cane… quella lucetta rossa che va e viene, un tartufo gigante… lo stendipanni è ancora nella stanza della musica… sul piatto c’è il 7″ dei BURNING BUSH pubblicato dalla neozelandese A Fistful of Records… compio le operazioni di rito mentre Don Howland canta curiosamente As I Went Out One Morning di Bob Dylan… giro lato e il buon vecchio Howland azzanna Coming Down dei Fugs per poi vomitare con la bocca impastata Hell’s Angels, un pezzo recente dei suoi Bassholes… ad accompagnarlo ci sono Lance Wille dei Reigning Sound, Paul Parsons e Chad McRorie dei Labiators… i quattro scalano a piedi nudi un ghiacciaio punk bluesy di dimensioni ciclopiche… ho freddo… eppure lì fuori un sole stronzetto sta sfidando le folate di vento che si abbattono sulla mia finestra…