Da circa un mese l’esordio omonimo dei NICE BOYS fa la spola dal mio stendipanni alla stanza ufficiale del suono… innanzi tutto si tratta di piacere… in secondo luogo, per così dire, di dovere… dato che ho preparato un mini speciale sulle band neo power pop del giro della Birdman Records che apparirà su Rumore di marzo… ciò mi ha “obbligato” ad ascoltare con più attenzione questo disco BELLISSIMO… sì perché, diciamocelo, tra internet, cazzi e mazzi spesso ci si sofferma poco sui dischi… è diventato un lusso avere il tempo per ascoltare un album come si deve… un lusso che ci dovremmo concedere più spesso se vogliamo assaporare appieno certe prelibatezze… nel caso dei Nice Boys si tratta di un dolce coi controcazzi, letale per i diabetici… la band di Portland mescola alla perfezione tutti gli ingredienti del power pop dai 60’s alla fine dei 70’s, spargendoci sopra un pizzico di glam… riff orecchiabili, armonie limpide, coretti che entrano subito in testa, melodie sbarazzine molto teen… roba che va dai Byrds ai T-Rex, passando per Big Star e Raspberries, fino ad arrivare a Plimsouls e Paul Collin’s Beat… ascoltatevi Jhonny Guitar e poi ditemi se il sound della band guidata da Terry Six (l’unico sopravvissuto all’incidente che ha spezzato la vita ai suoi tre compagni negli Exploding Hearts) non vi procura brividi lungo la spina dorsale…
Categoria: Stendipanni
la logica dello stendipanni # 4
Un movimento improvviso del gomito… il bicchiere di vino colmo fino all’orlo va giù… nettare rosso targato Syrah Cusumano inonda il maglione verde pisello e l’unico paio di 501 che indosso con piacere… un par di bestemmie s’impigliano tra gli incisivi… ma quale smacchiatore?… ci vorrebbe un estintore!… esco dal ristorante stringendo la mano della mia dolce metà… lei se la ride sotto i baffi che non ha… mi frulla un solo pensiero in testa… lavatrice… rientro a casa… mi spoglio in un secondo… prego santo Omino Bianco di fare il suo dovere… poi chiudo lo sportello della robusta Bosch… la mattina dopo mi accingo a stendere i panni alla buon’ora… ma prima scelgo la colonna sonora appropriata… Inflammable Material degli STIFF LITTLE FINGERS… avevo dimenticato quanto fosse bella la cover di Bob Marley Johnny Was… qui in un video che fa accapponare la pelle…
la logica dello stendipanni # 3
I cd-r con copertine sottili tipo 45 giri mi hanno sempre affascinato forse perché sono il corrispettivo moderno delle cassettine, dei demo, roba che mi porta indietro nel tempo quando ero giovane, carino e disoccupato. In quel gran centro commerciale spolverato di alternati(di)vismo chiamato MEI mi sono pertanto accattato un paio di cd-r che oramai sono ospiti fissi del mio stendipanni. Il primo è il Sampler Compilation 2006 della Tafuzzy Records, etichetta romagnola devota al cantautorato indie da cameretta. Niente per cui strapparmi i pochi capelli che mi rimangono. Diciamo che è un ascolto più che gradevole, soprattutto i perturbazioniani Fitness Pump (Rimini), l’idiozia alla Bugo di Trabicolo (Bigno), il soffice folk d’avanspettacolo dei Mr. Brace (Salame & Caffé).
Altro oggettino niente male è l’ep Yeah, Rock’n’Roll! dei MR 60 su The Ugly Dog Syndicate. Malgrado il titolo e quella copertina che richiama un po’ Raymond Pettibon siano a dir poco fuorvianti, le cinque canzonette hanno un gustoso sapore malinconico. Huh Huh Bye Bye la vedo bene come sottofondo per un pic-nic in campagna con la più carina del Liceo che non capisce una mazza ma è attratta dal vostro essere così maledettamente timidi, strambi, alternativi.
la logica dello stendipanni # 2
Spero non me ne vorrano Paolo e Giustino, alias Iver & the drIver, se confesso che il loro disco d’esordio staziona stabilmente nella cassettiera di fianco al mio stendipanni. Tranquilli, non deve passare la canonica prova prima di essere risucchiato dal lettore titolare. Samples and Oranges su Ghost Records è un disco perfetto, il meglio che ci possa essere, per stendere e/o piegare i panni. Sembra che la stanza profumi più del solito mentre il soffice songwriting di Iver viene avvolto dai delicati rintocchi elettronici di drIver. Microchirurgia digitale al servizio di una chitarra acustica, e viceversa. Folk dinoccolato, tagliato e cucito da due vecchi sarti con la linea adsl nel retrobottega. Indietronica essenziale, spogliata di quel manierismo che fa tanto chic. Questo non è un disco che esplode subito, va ascoltato e riascoltato con parsimonia. L’orecchio non frettoloso si stupirà nell’apprendere che 10 implosioni sorde possono fare molto rumore, basta saperlo ascoltare.

la logica dello stendipanni # 1
Da qualche giorno fanno coppia fissa a fianco al mio stendipanni due dischi editi dall’ammirevole label autoctona Sleeping Star. Il primo è un mini cd promozionale di 3 pezzi dei romani MONTECRISTO: in attesa che ci venga servito il pasto completo, 1975, French Kill e soprattutto 21st Century Boy sono un ottimo asaggio di glam, punk, rock’n’roll e power pop cucinati da mani esperte. Vi consiglio di iniziare a prenotare un tavolo e, giacché ci siete, di non mancare per niente al mondo all’ultima cena di NIKKI SUDDEN. Non ci poteva essere migliore album di The Truth Doesn’t Matter per salutare l’uscita di scena di un grande artista che per oltre 30 anni ci ha deliziato a suon di rock and roll abrasivo e suadente. Spero che lassù Nikki se la stia spassando assieme al fratello Epic Soundtracks, e magari stiano riavviando le pratiche Swell Maps… che dite, non è musica dell’aldilà questa?