la logica dello stendipanni # 10

per una quindicina d’anni ho giocato a pallavolo… non ero granché ma ci avevo grinta e discreti fondamentali… in realtà durante l’adolescenza, la giovinezza e la prima maturità (diciamo dai 15 ai 28) il mio unico sport è stato quello di scartabellare nei negozi di dischi e nei mercatini alla ricerca di occasioni… ricordo di aver acquistato a quattro soldi dischi improbabili… ecco alcuni esempi… Roberto Mariani “Tre” (CD, Agile/BMG 1995 – 4.000 Lire)… Deep “We Came To Love” (MLP, Ufo Records 1992 – 3.000 Lire)… Psihomodo-Pop “Godina Zmaja” (LP, Jugoton 1986 – 2.500 Lire)… Penelope Trip “Politomania” (LP, Munster 1992 – 4.000 Lire)… Pila Weston “S/t” (CD, Epic 1993 – 5.000 Lire)… Sweet Tooth “Soft White Underbelly” (LP, Staindrop/Earache 1990 – 4.000 Lire)… Eyeless In Gaza “Photographs As Memories” (LP, Cherry Red 1981 – 3.000 Lire)… The Woodentops “It Will Come” (12″, Rough Trade 1985 – 2.000 Lire)… purtroppo sono oramai impossibilitato nel praticare questo affascinante sport… e non perché il fisico non mi assiste… il problema è che non esistono quasi più i campi dove praticarlo… oggi trovare un negozio di dischi è raro quanto incontrare un critico letterario che legge i libri prima di recensirli… ma ieri sera sono entrato per caso nell’unico negozio di dischi della mia città e c’ho trovato la sorpresina… per la modica cifra di 10 Euro mi sono portato a casa “Oh No” degli Ok Go (CD, Capitol 2005) e “Urges & Angers” dei Porn Orchard (CD, C/Z Records 1991)… e devo dire che il neo power pop ballerino dei primi, così come l’alt rock hard dei secondi mi sta sollazzando non poco mentre stendo i panni in questo primo maggio già appaltato a qualche vizio e a molte virtù

cover “Oh No” OK GO cover “Urges & Angers” PORN ORCHARD

la logica dello stendipanni # 9

Burning Bush 7″me lo ha detto per telefono mentre ero ancora in ufficio… “tesoro tu esci tardi dal lavoro, sarai stanco, ordiniamo dal Cinese e poi ci affittiamo un film: Ok?”… musica per le mie orecchie… sul serio… più passa il tempo più penso che risposerei questa donna domani mattina… Fin qui tutto bene… roba spessa da famigliola felice del Mulino Bianco!… rientriamo a casa con stucchevoli sorrisi stampati in faccia… io stringo il bustone cinese su una mano e il dvd sull’altra… lei apparecchia e piazza sul tavolo una boccia di Valpolicella… i guai iniziano quasi subito… le due cinesine che sanno dire solo “glazie signole” e lo ripetono in loop, hanno sbagliato ordinazione… al posto di una doppia porzione di verdure saltate alla piastra ci hanno rifilato una vaschetta family di riso cantonese… mi becco seduta stante un cazziatone poiché la mia signora pretendeva che controllassi il contenuto del bustone… ripenso alla cinesina più piccola… “glazie signole”… sì, sì, sì glazie al cazzo!… tra me e consorte scende un silenzio carico di tensione… la mia signora ruba tutte le verdurine del mio pollo piccante senza che io possa permettermi di proferire parola… durante le manovre, plof… m’inzacchero la felpa nuova di pacca che, malauguratamente, ho deciso di indossare proprio durante questo venerdì sera casalingo… bestemmio in playback… al nervosismo si aggiunge rancore… finisce che ci vediamo il film in silenzio… anche perché Human Trafficking fa abbastanza cacare… un’occhio a Mira Sorvino sullo schermo e l’altro a mia moglie sul divano non riescono a distrarmi dall’alveare di unto annidatosi sulla mia felpa nuova… questo fino alla fine del film… prima di andare a nanna, scazzato, carico la lavatrice… poi perdo i sensi a letto… l’indomani mattina, mentre faccio cantare il canarino, vengo ipnotizzato dalla lucetta intermittente della Bosch… è un richiamo troppo forte… io sono praticamente un cane… quella lucetta rossa che va e viene, un tartufo gigante… lo stendipanni è ancora nella stanza della musica… sul piatto c’è il 7″ dei BURNING BUSH pubblicato dalla neozelandese A Fistful of Records… compio le operazioni di rito mentre Don Howland canta curiosamente As I Went Out One Morning di Bob Dylan… giro lato e il buon vecchio Howland azzanna Coming Down dei Fugs per poi vomitare con la bocca impastata Hell’s Angels, un pezzo recente dei suoi Bassholes… ad accompagnarlo ci sono Lance Wille dei Reigning Sound, Paul Parsons e Chad McRorie dei Labiators… i quattro scalano a piedi nudi un ghiacciaio punk bluesy di dimensioni ciclopiche… ho freddo… eppure lì fuori un sole stronzetto sta sfidando le folate di vento che si abbattono sulla mia finestra…

la logica dello stendipanni # 8

Psychotic YouthOggi pomeriggio, mentre stendevo febbrilmente dei panni che stavano per ammuffire in lavatrice, sono giunto alla definitiva conclusione di non aver capito un emerito cazzo della vita… affannarsi a fare le cose per benino non ha alcun senso… le regole non esistono più da tempo… la morale che ve lo dico a fare… quaquaraqua con la messa in piega impazzano ovunque… testoline a forma di piccolo pene si aggirano gaudenti negli angoli delle strade… spocchiosi stronzetti con specializzazioni di ‘sta cippa di cazzo parlano… e parlano… e parlano… ma non ascoltano manco se gli tiri uno sganassone sul naso… ok, ci sono voluti 35 anni per capirlo… ma meglio tardi che mai… io zappo nel mio orticello… e da ora me ne sbatto anch’io gli zebedei delle regole… la prima che disattendo (ed è un atto fortemente politico questo, paesani) è quella dello stendipanni… vaffanculo… oggi trasferisco il baldacchino Foppapedretti nella stanza della musica… che c’ho da sentire un disco in vinile… un disco che rimette in vita i morti… un disco dove il sinuoso garage dei 60’s affonda la lingua e va di trivella nel bubblegum punk dei 70’s… un disco degli immensi PSYCHOTIC YOUTH… misconosciuta band svedese in sella dalla metà degli 80’s a cui la romana Gonna Puke Records ha appena ristampato il capolavoro Bamboozle!… la puntina del mio piatto sale e scende sui solchi vinilici da più di due ore… adesso basta… non vorrei che mi si ecciti troppo…

la logica dello stendipanni # 7

 

Alleged GunmenL’esordio del 2004 Return To Zero (Kapow! Records) dei californiani ALLEGED GUNMEN mi piglia bene fin dalla copertina di wharoliana memoria… conosco l’etichetta che ha stampato l’album ma non so nulla della band… Quit Reaching For Your Handgun suona come i Wedding Present piombati nella botola di Lost con Sandinista che gira ininterrottamente sul piatto… e questo mi basta e avanza per apprezzarli… ho come l’impressione che si tratti di depressi cronici a cui l’analista rockettaro ha caldamente consigliato di imbracciare gli strumenti per scacciare i propri demoni… e siccome tutti abbiamo bisogno di scacciarli i nostri demoni… metter su il loro cd mentre stendo una mezza dozzina di jeans consunti, mi pare la soluzione migliore in questa calda domenica mattina che sa di terremoto imminente… o forse sarebbe ora di diventare un bandito?… non so… ci debbo pensare… voi intanto ascotatevi Saloon Times

la logica dello stendipanni # 6

cover SDHApro avidamente ogni bustina gialla che mi arriva da Alberto della Nicotine Records… spesso lo faccio già in ascensore… e ciò, ci crediate o meno, rende le giornate meno inutili… so già che dentro ci sarà un dischetto a suo modo unico… e quando mi sono trovato al cospetto di un plasticone con dentro una copertina multicolore disegnata dal compianto prof. Bad Trip… be’… mi è quasi venuta voglia di saltare lo schema stendipanni e metter su il disco direttamente nell’impianto buono… fortuna che la lavatrice caricata di mattina presto era ancora piena di panni da stendere… detto fatto… inizio a stendere biancheria intima mia e della consorte, asciugamani del corredo della succitata consorte tempestati di pizzi e merletti e qualche magliettina chiara da notte che gli SDH già menano fendenti alle mie spalle… di rado mi capita di non focalizzare subito una band… quando avviene mi compiaccio con me stesso di continuare a scribacchiare di rock and roll che interessa sì e no a un centinaio di persone in tutta la penisola… in appena 7 pezzi cambio idea 4-5 volte… si parte col punk ’77 affogato in un acquitrino lo-fi (Black Flag’s Horde)… e tra desperate rock and roll, sintetizzatori impazziti, voci indolenti, chitarre di legno e ghisa non si sa dove si arriva… scopritelo da soli facendo vostro questo stordente dischetto della band rietina… ne vale la pena…