il garage-punk di Montreal fa rumore

cover Rumore

Invece di pensare alle cose serie e farmi una posizione, da qualche annetto scribacchio di punk’n’roll e di libri su alcuni magazine del Belpaese. Con una certa regolarità ammonticchio puttanate per 4 gatti su Rumore, uno dei pochissimi giornali musicali italiani ancora leggibili. Sul numero di dicembre ancora in circolazione mi sono divertito a ricostruire la genealogia garage-punk di Montreal, una (non) scena con radici antiche che oggi ha finalmente trovato il suo acme grazie a gruppi fuori controllo tipo Demon’s Claws, CPC Gangbangs, Milky Ways, ecc. Se la cosa vi incuriosisce, recatevi dall’edicolante di fiducia, sventolategli 5 euro in faccia e vedrete che quel popò di carta rilegata vi tornerà utile durante le vostre fisiologiche attività corporali.

logo Goodbye Boozy Records per la cronaca il morbo di Montreal me lo ha attaccato il mio amico Gabriele della Goodbye Boozy Records che mi fece conoscere Spaceshits, Scat Rag Boosters, Daylight Lovers e altri folli gruppi alla testa del rinnovamento garage-punk-rock and roll nella metropoli francofona… non gliene sarò mai abbastanza grato!

siamo tutti pazzi!

Negazione

Non sono mai stato un accanito seguace dell’hardcore. Ciò non toglie che alla fine degli anni ottanta abbia anch’io avuto la mia bella razione di Indigesti, Raw Power, Kina e Negazione. E proprio a proposito dei torinesi ultimamente mi capita di pensare spesso ai versi di una loro nota canzone: chissà perché?

nelle strade, nelle piazze, nei palazzi
i bambini, madri a casa, operai
tanti soldi, una casa, un lavoro
tutti pazzi, tutti pazzi, tutti pazzi!
non è questa la mia vita,
tutto questo non fa per me
una guerra, una morte, grande corsa verso la morte
tutti felici, tutti contenti, state morendo
tutti pazzi, tutti pazzi, tutti morti.

Qui potete scaricare una bella versione live del pezzo con MGZ ospite.

addaveni’ baffone

foto Truzzi Broders

Non se li ricorderà nessuno. Io sì, me li ricordo… e come se me li ricordo. Presi il vinile giallo ‘Nzalla dei TRUZZI BRODERS ad Ascoli Piceno in un negozietto che si chiamava Musica Inn o qualcosa del genere. Era il 1987, avevo 15 anni ed avevo bellamente fatto cupp* a scuola per arrivare in pullman nel capoluogo marchigiano a fare incetta di vinili svenduti a 5.000 lire cadauno.

cover Truzzi Broders

Quando si è ragazzini e si fa gli alternativi c’è il rischio di prendersi troppo sul serio. Io, fortuna mia, non l’ho mai fatto. Tant’è che quella mattina mi portai a casa Miami dei Gun Club, Mutiny dei Birthday Party e, appunto, ‘Nzalla dei Truzzi Broders. Cazzo, ci voleva un po’ di allegria: che dite?

Da lì a poco partii per la solita gita scolastica di fine anno. Sinceramente non ricordo se si trattasse di Germania o Ungheria. Ma ricordo chiaramente altezzose figlie di notai e farmacisti, giovincelli viziati ora avvocati di grido o peggio politichetti dal sorriso facile, tutti insieme cantare a squarciagola addavenì baffone. Non è mai venuto ‘sto cazzo di baffone. E io son lì che ancora l’aspetto…

* marinare, tagliare, schissare, ballarsela, bigiare, salare, zumpare, fare fuga, fare chiodo, fare blaum, fare sega, fare filone, fare sgrich, fare lippa… vi rimando qui per ulteriori approfondimenti.

il punk arranca ma non è morto!

flyer Road To Ruins

Sì, avete letto bene. Il punk arranca ma non è morto. Tra coloro che lo tengono in vita spicca quel folle di Pierpaolo che a Roma organizza la terza edizione del Festival Road To Ruins il 17, 18 e 19 novembre. Vecchi eroi incartapecoriti (Unnatural Axe, The Eater e Fast Cars) e giovani leoni affamati (The Spits e Neon Maniacs) si avvicenderanno sui palchi del Traffic e del Circolo degli Artisti. Più robusta del solito l’Armata Brancaleone italiana: assieme agli straordinari Taxi, i numeri uno indiscussi in Italy sul fronte ’77 punk che morde e accarezza, ci saranno Bonnie Parkers, Highschool Lokers, Black Circus Tarantula, Not Right e Super Sexy Boy 1986.

… a proposito di Super Sex Boy 1986 è davvero una gran botta il loro Detroit sound farcito di punk rancido e garage muscolare. Scommetto che sentiremo parlare di questi cinque giovinastri vicentini, titolari di un bel cd-r di 9 pezzi, che hanno tenuto alto l’italico vessillo su una recente compilation della label inglese Motor Sounds. Bene così, molto bene…

Super Sex Boy 1986

bestemmia real[ity]e

Probabilmente vi starò frantumando i testicoli a forza di recensioni di gruppi che conosciamo in 30-40 sfigati. I know. E allora parliamo delle bestemmie nei reality show. E’ di questi giorni il cristo di Massimo Ceccherini a L’Isola dei Famosi. L’ipocrisia ha trovato terreno fertile ed è venuta giù come quelle grandinate che ti bozzano il cofano della macchina. Ma è soltanto una triste storiella che si ripete. Non me ne frega niente se sia giusto o sbagliato sparare cristi e madonne in diretta tv. Non entro nel merito della “morale” più o meno condivisa. Per questo ci sono il professor Meluzzi e la caterva di opinionisti da strapazzo che si accomodano nei salotti tv ogni pomeriggio. Mi interessa soltanto constatare il rigurgito bestemmiatore (ri)venuto su come vomito dall’anno cruciale 2004. Aprile, Italia 1, La Fattoria: Roberto da Crema, più noto come “Baffo”, è il primo a dare inizio alle danze. Gli danno un calcio in culo e lo sbattono fuori. Novembre, Canale 5, Grande Fratello: di fronte a quasi 7 milioni di telespettatori il 39enne pisano mezzo balbuziente Guido Genovesi bestemmia ripetutamente. Ha soltanto il tempo di raccogliere i suoi effetti personali, salutare i compagni e telare. Dicembre, ancora Italia 1, Campioni: il muscolare e sopraffino terzino Christian Arrieta, stufo di fare la panca a quel piombo e millantatore di Gullo, impreca pesantemente la madonna. Il ragazzo viene sospeso ma non espulso. Potrebbe crearsi un precedente. Così, purtroppo, non è. All’inizio del 2005 non succede quasi nulla. Attenzione però ai primi caldi. Aprile, Rai 2, Music Farm: Francesco Baccini esce di testa per la topina (di) Dolcenera. Fosse stato per me lo avrei allontanato solo per questo. Invece a decretare la sua uscita è una bestemmia sontuosa che il cantautore genovese si fa scappare di cuore.
Che senso ha la fredda cronistoria sopraesposta? Nessuno! Occhio però al grande colpo di mamma tv. Agli inizi del 2006 va in onda su Canale 5 la terza edizione de La Fattoria. Nel cast figura quel gran pederasta (affettuosamente, s’intende!) di Leopoldo Mastelloni, il primo a macchiarsi di una bestemmia in diretta tv nel lontano 1984 nel corso della trasmissione Rai Blitz condotta da Gianni Minà. Provo a immaginare il primo colloquio tra la produzione e l’attore partenopeo:
“Ah Mastello’ me raccomanno niente bestemmie in diretta sennò so’ cazzi tua!”
“Come?!?”

Leopoldo Mastelloni