I miei 40 album del 2024

Stesso schema dello scorso anno, ma con una piccola variazione. Ecco i 40 album del mio 2024. I 25 album “stranieri” più o meno in ordine di preferenza. I 15 album italiani in rigoroso ordine alfabetico.

Buon anno, buona vita, buona musica.

SPLIT SYSTEM “Vol. 2” (Legless/Drunken Sailor/Goner)

STRAIGHT ARROWS “Surface World” (Rice Is Nice/Agitated/Lolipop)

BILLIAM “Animation Cel” (Legless/Erste Theke Tonträger)

THE MINNEAPOLIS URANIUM CLUB “Infants Under The Bulb” (Anti Fade/Static Shock)

NEUTRALS “New Town Dream” (Slumberland/Static Shock)

PHIL AND THE TILES “Double Happiness” (Legless)

THE JESUS LIZARD “Rack” (Ipecac Recordings)

YARD ACT “Where’s My Utopia?” (Zen F.c./Island)

ZOMBEACHES “A Taste Of Oxygen” (Buttercup)

THE LEMON TWIGS “A Dream Is All We Know” (Captured Tracks)

PLEASANTS “Rocanrol In Mono” (Under The Gun)

TUFF GUAC “Swanky Love” (Belly Button)

SHELLAC “To All Trains” (Touch And Go)

E.T. EXPLORE ME “Drug Me” (Voodoo Rhythm)

THE CAVEMENCa$h 4 Scrap” (Slovenly)

1-800 MIKEY “Digital Pet” (Under The Gun/Erste Theke Tonträger)

OH TELEPHONE “Kill Kill Kill” (Voodoo Rhythm)

VAGUESS “Thanks // No Thanks” (Erste Theke Tonträger)

THE FOLLIES “Permanent Present Tense” (Feel It)

TEENAGE TOM PETTIES “Teenage Tom Petties” (Safe Suburban Home/Repeating Cloud)

AMYL AND THE SNIFFERS “Cartoon Darkness” (B2B/Rough Trade)

COOL SORCERY “Terra Invaders” (Idiotape/Godless Tapes/Grog/SYF)

THE SHITDELS “Where’s Your Head?” (Big Neck)

MARCEL WAVE “Something Looming” (Feel It/Upset! The Rhythm)

BLACK MARKET KARMA “Wobble” (Fuzz Club)

IN ITALIA

(+39) 375-649-94-64 MY TELEPHONE NUMBER “Album #01” (La Tempesta)

MICHELE ANELLI “Dopo tutti questi anni + Non disperdetevi” (Fandango)

BEBALONCAR “Diary Of A Lost Girl” (Rubber Soul)

BIG MOUNTAIN COUNTY “Deep Drives” (Sister 9)

COUCHGAGZZZ “Gosports!!!” (Ciqala)

FERRO SOLO “Almost Mine Part III: The Fernando Chronicles” (Hellnation/Fernando Dischi/Riff)

GOPHER & THE DEADLOCKS “Tropical Riot” (Autoproduzione)

I AM NOT A STRANGER “It’s Me And You” (Autoproduzione)

JUJU “Apocalypse Is God’s Spoiler” (Sister 9)

THE LINGS “We Can’t Be Friends” (Slack!/Sweet Grooves/Head Perfume/Martin’s Garage)

MADDAM “Maddam” (Wild Honey)

MUDDY WORRIES “Fucked Up” (Fernando Dischi/Hellnation)

GLI OFFESI “Ezotica Hysterica Vol. 1” (Autoproduzione)

PEAWEES “One Ride” (Wild Honey)

SNÜFF “That’s Amore” (Slack!)

40 album del 2023

Più o meno in ordine di preferenza ecco i 40 album del 2023 che mi sono rimasti più impressi nella mente e nelle orecchie. Sono certo che il 2024 porterà dell’ottima musica. Buon anno.

BAD//DREEMS “Hoo Ha!” (Erste Theke Tonträger/Farmer & The Owl)

CHERRY CHEEKS “CCIILP” (Total Punk)

CIVIC “Taken By Force(Cooking Vinyl/ATO)

FLAT WORMS “Witness Marks” (GOD?/Drag City)

CHEATER SLICKS “Ill-Fated Cusses” (In The Red)

GEE TEE “Goodnight Neanderthal” (Goner/Urge)

BLUR “The Ballad Of Darren” (Parlophone)

BAU “Indifferentemente” (Aagoo)

LAST QUOKKA “Red Dirt” (Stock/Tuff Cuff/Mass Prod)

FREEZ “Icebreaker” (Wild Honey)

THE MEN “New York City” (Fuzz Club)

TEE VEE REPAIRMANN “What’s On TV” (Total Punk/Computer Human)

R.M.F.C. “Club Hits” (Anti Fade/Urge)

THE HECK “On Your Nerves” (Soundflat)

NIGHT BEATS “Rajan” (Fuzz Club/Suicide Squeeze)

DOE ST “Stepping Stone” (Legless)

BRONTEZ PURNELL “Confirmed Bachelor” (Upset! The Rhythm)

TROPICAL FUCK STORM “Submersive Behaviour” (Joyful Noise Recordings)

UNI BOYS “Buy This Now!” (Curation)

LAUREL CANYON “Laurel Canyon” (Agitated)

CLASS “If You’ve Got Nothing” (Feel It)

ITALIA 90 “Living Human Treasure” (Brace Yourself)

THE TOADS “In The Wilderness” (Anti Fade/Upset! The Rhythm)

MOAR “Baby I Am Cheap” (Belly Button/Ronny Rex)

SEX MEX “Sex Mex 23” (Alien Snatch!)

GRIAN CHATTEN “Chaos For The Fly” (Partisan)

WEIRD OMEN “Weird Omen” (Le Cèpe/Beast/Get Hip)

ALLAH-LAS “Zuma 85” (Innovative Leisure/Calico Discos)

OTTIS COEUR “Ottis Coeur” (Howlin’ Banana)

CUT “Dead City Nights” (Bare Bones/Improved Sequence)

STRANGE ATTRACTOR “Good Boy Bad Boy” (Drunken Sailor/Celluloid Lunch/Discos De Muerte)

ALIEN NOSEJOB “The Derivative Sounds of… Or… A Dog Always Returns to its Vomit” (Anti Fade/Goner)

INUTILI “A Love Supreme” (Aagoo)

BODY TYPE “Expired Candy” (Poison City)

MARCEL “Charivari” (Luik Music/Idiotape)

FIRECRACKER “Clarence” (Slack)

HOME FRONT “Games Of Power” (La Vida Es Un Mus)

HOUSE OF ALL “House Of All” (Tiny Global Productions)

BBQT “Dangerous Dame” (Surfin’ Ki/Wanda)

PINKSQUEEZE “Be Gay Have Fun” (Autoproduzione)

Quel 45 giri di LOLITA trovato per caso…

Nel mezzo di uno strano clima che va da 0 a 15 gradi in un amen, trascorri un fine settimana a mettere un po’ d’ordine in casa, concedendoti la libertà di ascoltare musica diversa dal solito: vecchi vinili di classica, easy listening brasiliana strumentale, Pino Calvi, Werner Müller, Boston Pops Orchestra diretta da Arthur Fiedler, ecc. Tra faccende e faccenduole di poco conto trovi anche il tempo di flautare con le dita dentro una scatola di vecchi 45 giri da juke box e ne tiri fuori un mazzetto da far girare sul piatto, ché neanche ti ricordi che roba c’è. Dopo aver ascoltato I May Be Too Young di Suzi Quatro e Don’t Play Your Rock’n’Roll degli Smokie, Young Hearts Run Free della cantante soul-disco Candi Staton e Hideway di John Sebastian dei Lovin’ Spoonful, metti su un dischetto attirato più dal nome dell’interprete e dal titolo di una canzone che da altro. Lolita, W L’estate. Sul piatto inizia a girare una canzoncina del 1968 dall’appeal beat, gradevole ed estremamente leggera. Così ti sorprendi a dimenarti come un vecchio ragazzo ye-ye mezzo zoppo a causa di una fastidiosa, sinistra tallonite.

Ti chiedi allora chi sia mai questa Lolita. Appena inizi a cercare informazioni, sprofondi dentro una storia incredibile. Lolita è il nome d’arte di Graziella Franchini, una graziosa biondina nata nel 1951 in provincia di Verona. Minuta, sempre sorridente, con un viso tondo, due occhioni color mare e una fossetta marcata sotto il mento. Sembra la tipica compagna di classe dotata di un’innata sensualità acqua e sapone. Il maestro Franco Chiaravalle, che la scopre in uno spettacolo parrocchiale per voci nuove, le affibbia subito quel nome nabokoviano. La ragazzina ha tutto per farsi strada nel mondo della canzone nazional popolare. Ad appena 15 anni, nel 1966, vince il Festival di Pesaro e pubblica il 45 giri Matusalemme/La prima barba. Nel 1967 vince il Festival di Zurigo con la tristemente profetica La mia vita non ha domani e si fa notare al Festival di Lugano con il rifacimento di una vecchia canzone intitolata Come le rose. Nel 1969 vince la manifestazione Star of Italy che si svolge Capri e partecipa al Festival di Napoli addirittura con due pezzi, uno dei quali cantato in coppia con Peppino Di Capri. Lo stesso anno partecipa pure a Settevoci e a Un Disco per l’Estate dove torna nel 1970 e nel 1971. Nel 1972 assieme a Renato Rascel è la protagonista della pubblicità Carosello dell’aperitivo Very Cora Americano.

Il punto più alto della carriera lo raggiunge nel 1973 approdando in gara alla XXIII edizione del Festival di Sanremo in coppia con Claudio Villa: insieme cantano Innamorata io che per poco non arriva in finale (piccola curiosità: proprio quell’anno il Reuccio s’innamora di Patrizia Baldi, che sposerà nel 1975, lui 47enne lei appena 16enne: uno scandalo che accende il moralismo del Paese). Per Lolita sembra profilarsi una strada tutta in discesa. Invece è la fine. Di lei iniziano a perdersi le tracce. Negli anni successivi si arrabatta suonando nelle feste di piazza in provincia, fino alla decisione di trasferirsi a vivere a Lamezia Terme. Perché proprio in Calabria non lo so. Pare che da quelle parti abbia ancora un seguito tale da mantenersi a galla. Probabilmente non ha altre opzioni.

Nel paesone del catanzarese trova anche l’amore, d’altronde è solo una ragazza trentenne nel fiore dei suoi anni. Lui è un noto ginecologo del posto – un quarantenne divorziato e con un figlio – al quale si rivolge per interrompere una gravidanza non voluta “con uno dell’ambiente musicale”. Tra i due scoppia la passione. Ma il primo problema è che il rampante ginecologo è fidanzato con una giovane studentessa in medicina. Il secondo problema è che la giovane studentessa fa parte di una potente famiglia di ‘ndrangheta della piana di Lamezia Terme. Le due contendenti arrivano allo scontro frontale. O meglio, la giovane studentessa non riesce a farsene una ragione e pare che più volte affronti la cantante per intimarle di lasciar perdere il suo fidanzato finché, un venerdì sera tra la fine di marzo e i primi di aprile del 1986, si reca minacciosa a casa di Lolita dove sa di trovarla in compagnia del ginecologo. Nel villino del complesso residenziale “La Marinella” a due passi dalla spiaggia, la studentessa arriva con la madre sessantenne. Le cronache raccontano che in casa scoppia subito il parapiglia e che le due donne inferocite aggrediscono Lolita addirittura con una barra di ferro (presumibilmente l’asta del cambio della macchina della studentessa).

Un bruttissimo episodio di intimidazione mafiosa. Ma nulla in confronto al tragico epilogo di questa incredibile vicenda. Domenica 27 aprile 1986 Graziella Franchini/Lolita ha un concerto nella piazza di San Leonardo di Cutro, in provincia di Crotone. Non ci arriverà mai. La mattina seguente viene ritrovata senza vita nel bagno del suo villino. Barbaramente trucidata. Il suo corpo si presenta sfigurato con ecchimosi, lesioni, tagli, segni contusivi, diverse fratture, il volto tumefatto e il pube squarciato. Le indagini s’indirizzano subito verso la giovane studentessa Teresa Tropea e la madre Caterina Pagliuso, ma le due donne lametine vengono assolte con formula piena in tutti e tre i gradi di giudizio: un’esaustiva ricostruzione dell’intera vicenda e delle controverse fasi processuali si può leggere qui . Del caso di cronaca nera si occupa anche la trasmissione Telefono Giallo di Corrado Augias che nel 1989 dedica un’intera puntata alla tragica fine di Lolita. Tra i tanti ospiti in studio anche un commosso Franco Chiaravalle (il maestro che scoprì la cantante veneta) e una sicura, algida, distaccata, lucidissima Teresa Tropea (contendente in amore e principale indagata): potete vederla qui.

Mi insegnasti tutto dell’amore/Tutto il bene e il male per il cuore/Ma poi, ma poi finì tra noi/La mia vita non ha domani

I miei 50 dischi e dischetti del 2022

Semplice semplice. 30 + 15 + 5 fa 50. Come i miei anni. E questi sono i 50 dischi e dischetti che ho ascoltato/amato di più nel corso del 2022. In rigoroso ordine alfabetico. Buon anno e buona musica.

30 album stranieri

ARTSICK “Fingers Crossed” (Slumberland)

THE BLACK ANGELS “Wilderness Of Mirror” (Partisan)

BLACK LIPS “Apocalypse Love” (Fire)

BODEGA “Broken Equipment” (What’s Your Rupture?)

THE CHATS “Get Fucked” (Bargain Bin)

THE COOL GREENHOUSE “Sod’s Toastie” (Melodic)

THE DELINES “The Sea Drift” (Decor)

DELIVERY “Forever Giving Handshakes” (Spoilsport/Anti Fade/Feel It)

DITZ “The Great Regression” (Alcopop!)

DOE ST “Doe St” (Legless)

FONTAINES D.C. “Skinty Fia” (Partisan)

GLAAS “Qualm” (Static Shock)

HOORSEES “A Superior Athlete” (Howlin’ Banana/Kanine)

HOVERIII “A Round Of Applause” (The Reverberation Appreciation Society)

LE MAMØØTH “Tantrum” (Six Tonnes De Chair)

MAIORANO “LUNA NOVA” (Something Beautiful)

NIGHTSHIFT “Made Of The Earth” (Trouble In Mind)

PACK RAT “Glad To Be Forgotten” (Drunken Sailor)

PINCH POINTS “Process” (Mistletone/Exploding In Sound/Erste Theke Tonträge)

R.E. SERAPHIN “Swingshift” (Dandy Boy/Safe Suburban Home/Mt. St. Mtn.)

REVEREND BEAT-MAN AND THE UNDERGROUND “It’s A Matter Of Time” (Voodoo Rhythm)

ROMERO “Turn It On!” (Feel It/Cool Death)

SICK THOUGHTS “Heaven Is No Fun” (Total Punk)

SMIRK “Material” (Feel It)

SPLIT SYSTEM “Vol. 1” (Legless/Drunken Sailor)

STRANGE COLOURS “Future’s Almost Over” (Slovenly)

STRAW MAN ARMY “SOS” (La Vida Es Un Mus/D4MT Labs Inc. Neurosonic Research)

UNIK UBIK “I’m Not Feng Shui” (Humpty Dumpty)

VINTAGE CROP “Kibitzer” (Anti Fade/Upset The Rhythm)

YARD ACT “The Overload” (ZEN F.C./Island)

15 album italiani

BEBALONCAR “Suicide Lovers” (Rubber Soul)

BRADIPOS IV “Bradipos IV” (Hi-Tide Recordings)

CHRONICS “Do You Love The Sun?” (Mod Platters/Puke n’ Vomit)

THE COGS “White Boy White Girl” (Bad Man)

DADAR “Iron Cage” (Goodbye Boozy)

THE DELINQUENTS “Too Late Too Little Too Loose” (Take The City)

GREY BLUE ASHES “Shallow People” (Otitis Media)

HAKAN “Hakan Manifesto” (One Chord Wonder)

LEATHERETTE “Fiesta” (Bronson)

THE LINGS “The Lings” (Slack/Kool Kat)

THE MIDNIGHT KINGS “Last Chance To Dance” (Wild Honey)

NOT MOVING L.T.D. “Love Beat” (Area Pirata)

OSSI “Ossi” (Snowdonia)

THE PROCRASTINATORS “Amazing” (Burning Sound/Sour Grapes)

THE STRANGE FLOWERS “Crossing A Wasteland” (Rubber Soul)

5 singoli / EP

CLASS “Class” (Feel It)

GEE TEE VEE “Halloween 21” (Goodbye Boozy)

THE MINNEAPOLIS URANIUM CLUB “Two Things At Once (Again)” (Strange Lords LLC)

MOAR “Flatfoot” (Belly Button/Zoe Zoe/Permanent Freak/Ronny Rex)

NEUTRALS “Bus Stop Night EP” (Static Shock)

49 anni x 49 album (2021)

Il tempo (s)corre. I numeri si fanno sempre più pesanti e il giochetto sull’età non può che andare avanti. Non si tratta dei 49 album più belli del 2021: non ho di queste pretese. Solo degli album che ho ascoltato con più piacere e in certi casi con più sorpresa. Buon anno e buona musica.

1. TROPICAL FUCK STORM “Deep States” (Joyful Noise)

2. PIST IDIOTS “Idiocracy” (Space 44)

3. MINI SKIRT “Casino” (Erste Theke Tonträger)

4. THE HECK “Heck Yeah!!” (Soundflat)

5. NIGHT BEATS “Outlaw R&B” (Fuzz Club)

6. DINOSAUR JR “Sweep It Into Space” (Jagjaguwar)

7. PARQUET COURTS “Sympathy For Life” (Rough Trade)

8. KIWI JR. “Cooler Returns” (Sub Pop)

9. HOORSEES “Hoorsees” (Howlin’ Banana/In Silico/Kanine)

10. DRY CLEANING “New Long Leg” (4AD)

11. POWER SUPPLY “In The Time Of The Sabre-Toothed Tiger” (Anti Fade/Goner)

12. HEIMAT “Zwei” (Teenage Menopause/Cry Baby)

13. DEGURUTIENI “Dark Mondo” (Voodoo Rhythm)

14. JOHN PAUL KEITH “The Rhythm Of The City” (Wild Honey)

15. AMYL AND THE SNIFFERS “Comfort To Me” (Rough Trade/ATO)

16. THE MONSTERS “You’re Class, I’m Trash” (Voodoo Rhythm/Slovenly/Sounds Of Subterrania)

17. NIGHTSHIFT “Zöe” (Trouble In Mind)

18. SURFBORT “Keep On Truckin’” (Inner Freak)

19. VIAGRA BOYS “Welfare Jazz” (Year0001)

20. STRANGE COLOURS “Future’s Almost Over” (Slovenly)

21. SPEED WEEK “Hey Hey It’s Speed Week” (Legless)

22. BORED SHORTS “Way Off!” (Spunk!)

23. PLASTER OF PARIS “Lost Familiar” (Psychic Hysteria)

24. THE BREAKBEAST “Monkey Riding God” (Overdrive)

25. WHY BOTHER? “A Year Of Mutation” (Feel It)

26. DAMON ALBARN “The Nearer The Fountain, More Pure The Stream Flows” (Transgressive)

27. JAMIE AND THE NUMBERS “You Don’t Love Me” (Super Fly Belfast)

28. HEY SCENARIO “Hey Scenario” (Pentagon)

29. SPRINGTIME “Springtime” (Joyful Noise)

30. COLLETTIVO GINSBERG “Kintsugi” (Ribéss)

31. S:BAHN “Queen Of Diamonds” (Polaks)

32. WURLD SERIES “What’s Growing” (Melted Ice Cream/Osborne Again/Meritorio)

33. THE FLORETS “Permanent Glow” (Autoproduzione)

34. BLAK SAAGAN “Se Ci Fosse La Luce Sarebbe Bellissimo” (Maple Death/Kakakids)

35. CRIMI “Luci E Guai” (Airfono)

36. THE LIPSCHITZ “Chevron” (Company Businesses Inc™)

37. PANTHER MARTIN “Peems” (Autoproduzione)

38. LEOPARDO “Malcantone” (SDZ/Le Pop Club/Feel It)

39. ALIEN NOSE JOB “Paint It Clear” (Anti Fade/Feel It)

40. IDLES “Crawler” (Partisan)

41. MÄSH “Mäsh” (Wanda)

42. RIK AND THE PIGS “The Last Laugh” (Lumpy)

43. THE THIRD SOUND “First Light” (Fuzz Club)

44. QLOWSKI “Quale Futuro” (Maple Death/Feel It)

45. MONDO WAVE “Quarantine Dream” (Monster Zero)

46. GIACOMO TONI “Ballate Di Ferro” (L’Amor Mio Non Muore)

47. MARK & THE CLOUDS “Waves” (Gare Du Nord)

48. BARMUDAS “Every Day Is Saturday Night” (Area Pirata)

49. MICHELE ANELLI “Sotto Il Cielo Di Memphis E Altre Storie” (Delta/La Distro)