Stamane ho letto sull’internet post di diversi amici e conoscenti che onoravano il Festival Beat per il senso di comunità che si respira e per l’occasione di rivedere/incontrare persone affini e affette dalla stessa patologia: il rock and roll.
Sarò retorico e arriverò ultimo, come sempre del resto. Ma la penso così anch’io. Voglio dire che il prossimo anno tornerò a Salsomaggiore pure se richiamano sul palco le impalpabili (e con questo aggettivo sono stato molto carino, proprio un amore di ragazzino) 5.6.7.8’s. Non ho voglia, tempo ed energie sufficienti per fare un report della kermesse festivaliera. Sulla musica suonata dico solo che i Rippers hanno spaccato il culo a tutti, che gli Archie And The Bunkers mi hanno fatto venire i brividi iniziando con la cover di Sonic Reducer e che i Temporal Sluts hanno rosolato a dovere il Devil’s Den. A margine aggiungo che mi sta molto simpatico Dan Kroha, e non solo perché ha imbracciato una fantastica chitarra Billy Boy per tutto il set dei Gories. Che l’eleganza di Graham Day & The Forefathers non si discute. Che il Reverendo Beat-Man è sempre una cazzo di sicurezza. E che l’assai stiloso King Automatic ci ha una gran bella Volvo station wagon.
Siccome mi dicono che ho una memoria prodigiosa – per le cazzate, ovviamente – di seguito i nomi in ordine sparso di tutte le persone che ho avuto il piacere di rivedere o incontrare per la prima volta alla 25esima edizione del Festival Beat. Con diversi ho chiacchierato un po’ e a diversi ho stretto la mano, sempre con piacere.
Luca Frazzi e signora, Roberto Calabrò, Carlo Bordone, Diego Ballani, Tony Face, Enrico Lazzeri, Davide Zolli, Franz Barcella, Michele Bevoni, Luigi Quercetti, Beppe Capinch e famiglia, Carlo della Surfin’ Ki Records, Claudio dei Rippers, Giovanni e Michela dei Magnolia Caboose Babyshit, Stefano Toma dei Chronics, Massimo Scocca dei Lame, Pierluigi e Chicca di Hate Records/Soul Food, Andrea e Johnny della mai dimenticata Alphamonic, Daniela e Filippo dei Plutonium Baby, Giuliano e Luna di Polarville Books & Records, Marco Turci e famiglia, Peter della Slovenly Records, Mass Guidone, Massimino e Valentino dei Barsexuals, Damiano dei Bee Bee Sea e Yonic South, Tiziana, Miguel Basetta, Andrea Badii, Nicola degli Avvoltoi, Fabio/Billy Boy, Nicola e Luca Cascino (con consorti), Humbert Smendock dei Barmudas, Alessio dei Killer4, Paolo dei Wah ’77. Poi ho salutato anche un ragazzo che lo scorso anno era alla presentazione del libretto Andare in cascetta ma, ahimè, non so come si chiami (se leggi, amico, fatti sentire).
Con i prodi Jacopo e Tiziano di Area Pirata, assieme a Francesco dei Capt Crunch and The Bunch, ci ho persino condiviso un bel pranzetto a base di affettati misti e ricordi familiari legati alle salsicce spalmabili immerse nel grasso di mio nonno Oplà: altro che il Lardo di Colonnata!
Tengo per ultimi, ben sapendo che gli ultimi sono i migliori, Max Garage, Mauro “Il Sindaco”, Fiorindo, i due Davide, Gionni e il resto della compagine del vero Abruzzo r’n’r, gente sempre presente al Festival Beat, birra alla mano e via andare.
È stato un piacere infine condividere il viaggio con l’amico fraterno Gabriele della Goodbye Boozy e con sua moglie Mira.
Viva il rock and roll. Alla prossima.