
THE DEVILS – Devil’s Got It (Go Down/Cleopatra)
Per il decimo anniversario di una carriera spesa soprattutto a suonare come forsennati sui palchi di mezzo mondo, il duo napoletano omaggia le radici – quelle del blues e del soul – con un album di cover registrato all’Auditorium Novecento della loro città natale.
Meno primitivo, forse in apparenza meno peccaminoso dei precedenti, Devil’s Got It è l’album più ragionato e, per forza di cose, più maturo della coppia. Ma ancora terribilmente sexy. E direi anche personale, nonostante si tratti di canzoni non originali.
Basta ascoltare il trattamento riservato al singolo prescelto, Lonely For You Baby, che da classico della Sun Records si trasforma in un numero degno dei QOTSA più ispirati: suppongo avrà influito l’aver lavorato e collaborato a lungo con Alain Johannes. E ancora la chitarra che zampilla in Easy Baby di Willie Dixon come un’eruzione vulcanica. O la versione strappacuore solo chitarra e voce di Everybody Loves A Winner di William Bell che chiude l’album.
Fin qui tutto nella norma di una recensioncina didascalica. Quindi aggiungo un paio di note personali.
A fine agosto 2024 ho (ri)visto dal vivo i Devils nell’ambito della prima edizione di un bel Festival qui in città, il Suburbiæ – Unexpected Fest. Palco molto grande, pubblico non così numeroso e, forse, non così interessato al blues garage scarnificato del duo. I Devils hanno fatto quello che dovevano fare. E che sanno fare molto bene. Per loro suonare nella cantina di una casa privata o sul palco di Reading è la stessa cosa. E lo hanno dimostrato su quel palco enorme.
Infine ci tengo a specificare che io “sono rozzo, sono grezzo”, come cantavano gli Skiantos (ciao Dandy!) e se devo pensare a un duo r’n’r italiano non ho alcun dubbio: penso sicuramente ai Devils. Non certo, o almeno non ancora, ai compagni di etichetta Animaux Formidables, tanto per fare un altro nome.
Lode a Erika Switchblade e Gianni Blacula (e alle sue basette totali)